Ndr: Capitolo 43
Hello, Lover.
E buon anno :)
Leggendo e brindando, è passato quasi un anno.
Ci stiamo avvicinando alla fine di questo tempo insieme e di questo libro.
Il capitolo 43 è stato il penultimo e se non hai potuto leggerlo perché eri in preda a panettoni e maratone di film, puoi farlo cliccando qua:
Una volta ho letto che i libri devono finire in modo riconoscibile. Per me, parlare di Stefano ora, raccontarlo ora, a un passo dalla fine, mi sembrava il modo migliore per rendere riconoscibile tutti i racconti arrivati fin qua.
Racconti che sono iniziati e poi arrivati proprio grazie a Stefano.
Se Stefano non fosse mai entrato nella mia vita, ora non saremmo qui a parlarci, a leggere capitoli, a imparare qualcosa sull’amore.
Non è facile parlare della persona che si ama. Soprattutto se questa persona non è più nella tua quotidianità. Da quasi due anni.
Richiede molto impegno, molta attenzione e riflessione, richiede di scendere a patti con le parti più nascoste, preziose e a volte dolorose di te per raccontare quella persona. Per tirare fuori le sfumature visibili solo ai tuoi occhi.
Ho sempre pensato a Stefano come una persone davvero speciale, ma in un modo non convenzionale. Spesso mi sono chiesta se questa mia convinzione fosse dovuta al fatto che fossi innamorata di lui e lo vedessi con occhi diversi, gli occhi di una ragazza innamorata. Sicuramente, ho avuto il privilegio di vedere e conoscere aspetti di lui che nessun altro mai avrà visto, eppure, ogni volta che mi estraniavo dal contesto e lo guardavo dentro una stanza, o altri mondi diversi da quello che condivideva con me, avevo l’assoluta certezza che fosse percepito da molti altri, e non solo da me, come speciale.
Questo, ovviamente, rende le cose ancora più difficili: se vuoi raccontare una persona speciale, il rischio è di non andare abbastanza in profondità o, se ci vai male, di banalizzare.
Quando ho ritrovato il suo taccuino scritto con quegli appunti, mi è sembrato il giusto modo e momento per soffermarmi a descriverlo. Sicuramente, ho tralasciato molti aspetti, alcuni che sicuramente io non conoscevo (non ho la presunzione di conoscere tutto dell’uomo che amo, ma di conoscerne parti molto vere), ma spero di avergli fatto un giusto ritratto così come lui lo aveva fatto di me.
Amarsi non è guardare quello che vorremmo.
Amarsi è guardarsi con occhi limpidi. L’amore ti dona occhi limpidi.
E possibilmente tenere quegli occhi sempre aperti per guardare tutte le sfumature della persona che hai di fianco.
Io non so se ho guardato Stefano con i giusti occhi. A volte mi chiedo se potevo guardarlo e guardarci meglio. A volte mi chiedo se ero la persona giusta per poterlo guardare.
Quello che so è che, ogni volta che lo guardavo, ero istantaneamente più felice.
Spero che questo capitolo, oltre ad averti dato uno sguardo più sincero dentro il mondo di Stefano, ti abbia dato anche gli occhi per guardare con sincerità quello che davvero ami.
Amare è bello. Soprattutto se si guarda non lo stesso mondo, ma il mondo dell’altro tenendogli la mano.
Per tutte queste ragioni sono arrivata a scegliere la canzone della settimana tra le tantissime che avevo a disposizione per raccontare Ste e farlo vedere anche attraverso la musica.
È la canzone che più di tutte e istantaneamente mi fa pensare a lui, per davvero molti motivi che tengo bene segreti per me e lui. Ma uno di questi te lo condivido: ogni volta che ascoltava questa canzone, lo faceva guardando questo video su YouTube, immediatamente mi chiamava, mi faceva sedere sulle sue gambe, allungava le dita sullo schermo e diceva “guarda questo, guarda quest’altro”, facendomi notare tutta una serie di particolari che io non guardavo mai, perché l’unica cosa che riuscivo a fare era guardarlo dall’esterno dentro l’infinito mondo bello dei suoi occhi:
Grazie a Stefano per avermi regalato i suoi occhi e tutto il suo mondo magico.
Ci vediamo martedì.
Ultimo capitolo e stelle in arrivo.
With love, Charlotte
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