Ndr: Capitolo 41
Hello, Lover.
Passato bene questo Natale “By Your Side”?
Se non hai finito il capitolo e non hai letto cosa è successo durante quell’ultimo Natale, è perché hai un abbonamento Free. Se passi a un abbonamento a pagamento, puoi finire di leggere il capitolo (e leggere per intero tutti i prossimi e anche quelli vecchi) e donare parte del ricavato a un progetto di ricerca sul melanoma:
Ci tenevo a condividere questo episodio nonostante chi mi conosce (e chi ora ha letto questo capitolo) sappia quanto io non sia un’amante di alberi con luci e palline, dolci con canditi, abbracci e lunghe giornate intorno ai tavoli.
Ci tenevo proprio per questo. Perché il mio ultimo Natale con Ste è stato davvero il peggiore che potessimo passare e, proprio per questa ragione, ora ne comprendo la preziosità. Mi ricordo quell’ultima litigata, la sensazione della giornata, ricordo tutto, anche com’ero vestita, la mia faccia rossa e la sua faccia scura. Ricordo il male che ho provato per avergli detto quelle cose e quello che lui mi ha fatto lasciandomi sola quel Natale. Ma è qui che esce il senso di tutto, anche del Natale per me: il senso di casa e di appartenenza e famiglia.
Giorni dopo quel Natale, ci siamo seduti e abbiamo parlato con calma. Gli ho chiesto scusa per alcune cose e lui per altre. Gli ho semplicemente detto che ero davvero stanca e che mi era spiaciuto non avessimo festeggiato insieme il Natale proprio alla fine di un anno difficile. Forse, a guardare indietro ora, il mio dispiacere era proprio il sapere dentro di me che non avremmo avuto altri Natali da festeggiare:
Arrivano certi momenti in cui certe cose non si riescono o non si possono più dire, non so. So solo che si diventa troppo timorosi per dirle. Ho paura di dirgli quello che anche lui già sa.
Ma, come sempre, non ho rimpianti e nemmeno rimorsi.
So che le cose che ci siamo detti sono proprio dovuti alla stanchezza, che la vita non può essere sempre dritta e perfetta (come il Natale), e alla fine sono felice che abbia trascorso il suo ultimo Natale come sempre, con la sua famiglia, come quando era bambino. Probabilmente, a tornare indietro, rifarei quella litigata e rivivrei quel Natale.
Quella giornata mi è servita a ricordarmi davvero e senza retorica che per me il Natale va ben oltre le tavole e i pacchetti. Il Natale è quel sentimento di appartenenza e di calore che ti fa sempre sentire dentro una casa calda. Io, con lui, mi sentivo dentro una casa ricca di luce.
Oggi guardo al Natale con occhi diversi. Certo, non sono diventata la groupie delle Feste, ma quando vedo quegli abbracci e quelle tavole, sorrido invece di schivarle. Guardo le persone e spero che possano davvero sentire quella sensazione di unione che va oltre uno scambio di regali. Spero che anche nella difficoltà dei momenti, il Natale sia un motivo per sedersi, guardarsi negli occhi e dirsi quello che si prova.
Se questo Natale vuoi davvero sorprendere qualcuno con un regalo di luce, ti do due consigli a me molto cari:
Puoi regalare questo libro a qualcuno a cui vuoi bene o a cui pensi possa fare bene:
Oppure, puoi fare una donazione alla raccolta fondi per Stefano (e la ricerca sul melanoma). Un regalo che va oltre il tempo e che riempirà il cuore non solo di chi lo riceve ma di tutti quelli che beneficeranno di questi fondi (tutti interamente devoluti ad Airc):
La canzone di questa settimana porta con sé diversi significati. Può sembrare una canzone triste, ma se accogli il significato dell’appartenenza oltre le cose materiali, allora capirai perché l’ho scelta:
We don't need
Anything
Or anyone.
If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me and just forget the world?
Buone Feste, Lover.
Che siano ricche di calore nel cuore.
Ci vediamo martedì con il nuovo capitolo (-3).
With love, Charlotte
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