Ndr: Capitolo 44
Hello, Lover.
Come è stato sfogliare questo ultimo capitolo?
Da quando ho avuto l’idea concreta di far diventare i miei racconti un qualcosa di solido, mettendoli insieme a mo’ di libro, ho sempre avuto ben chiara una cosa: il nostro primo bacio sarebbe stata la conclusione del tutto. L’inizio che non finisce mai.
Non ci sono reali motivi editoriali alla base di questa scelta, ma solo e semplicemente emotivi, esattamente come ogni scelta che ha dettato lo svolgersi e il susseguirsi di questi racconti e la loro pubblicazione settimanale.
Chi conosce direttamente me e Ste sa bene (e forse troppo, purtroppo!) il significato che quella notte per noi aveva perché ogni mese da allora, ogni singolo mese, abbiamo in qualche modo celebrato quel momento. “Ragazzi, stasera ci vediamo?” “No, è il quattro”.
È il quattro è per me e Ste un termine dal valore reale, una sorta di neologismo. La mattina ci svegliavamo e ci dicevamo “buon quattro”, giusto per intenderci.
Detta così risulta molto sdolcinato e stucchevole, ma in realtà era solo un modo per ricordarci l’importanza dell’inizio, la semplice bellezza dei piccoli momenti:
Ci sono notti straniere in cui anche i fiori hanno un’anima.
Sono le notti dell’inizio e, in ogni inizio, c’è l’eternità.
È forse un capitolo meno intenso, meno carico e meno potente di altri. Ma è forse il più sincero, così come è stato quel momento.
Quello che volevo far passare non era, infatti, la carica emotiva di questo episodio, quanto la dolcezza dei piccoli momenti che rendono poi l’episodio importante, con quelle frasi e quei sentimenti di timore che un primo incontro e l’inizio delle cose può portare con sé.
Infatti, io e Ste sapevamo esattamente dove ci avrebbe portato quel primo bacio: lontano, su terre che già conoscevamo ma che non avevamo mai visitato. Per questo è stato così importante. Non è semplicemente arrivato, viveva già dentro di noi (Io l’avevo già sognato poche settimane prima).
Anche la divisione a blocchi di due (le battute mie e poi quelle di Ste) rendono magari il racconto meno fluido, spezzando l’intensità della narrazione, ma era importante far vedere, per tutta quella notte, i due punti di vista paralleli che si prendono per mano alla fine.
Per me i baci sono davvero il punto più alto: baciare significa siglare un sentimento.
Io e Ste ci siamo sempre baciati tanto. Ma davvero tanto. Per più di tredici anni. Negli anni, in tanti mi chiedevano quale fosse il nostro segreto di felicità: non ho mai saputo rispondere a questa domanda, ma credo che continuare a baciarsi possa essere uno di questi.
E credo, personalmente, che tutti dovremmo baciare un po’ di più.
Si ha sempre l’idea dei baci come qualcosa di giovanile e, dopo un po’, superfluo. Le coppie smettono semplicemente di baciarsi, come si smette di fare una cosa perché ci si dimentica, ci si disabitua.
E mi fa sempre sorridere questa riflessione perché viviamo in una società ossessionata dalla giovinezza. Come puoi restare giovane se togli uno degli aspetti più liberi di quella fase della vita? Per me restare giovani non significa vestirsi in un certo modo, apparire o parlare in un certo modo, significa vivere in maniera sincera: baciare ti fa sentire sincero e molto libero per pochi reali secondi dopo magari una giornata oltremodo lunga e adulta. A 20, 30, 40, 50, 100 anni.
Il mio augurio, con questo capitolo, è che tu possa ricordare la preziosità di quei primi baci e la loro semplice leggerezza e portarla un po’ più spesso nella tua realtà.
Se pensi che la canzone di questa settimana sia una canzone romantica, dolce e magari un po’ malinconica, bhé, ti dovrai ricredere.
È una canzone che non ha niente a che fare con il romanticismo. È una canzone di festa. È la canzone del nostro primo bacio.
Ed è una canzone che mi fa (e ci faceva) sempre molto sorridere. È una canzone che ci faceva sentire leggeri, ricordandoci sì quel primo bacio, ma anche tutta la festa che è seguita da quel primo momento: la nostra storia.
E sono felice di chiudere questo libro, questa storia, questo cammino con un motivo di festa perché è esattamente così che ho vissuto la mia vita insieme a Ste. By Your Side. E spero che ci immaginerai sempre così, a ballare abbracciati tra baci e sorrisi in un momento di festa:
Arrivederci, Lover, per ora.
Che i baci, l’amore e la festa siano sempre By Your Side.
With love, Charlotte
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