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Ndr: Capitolo 19
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Ndr: Capitolo 19

By Your Side
Jun 19
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Hello, Lover.

Nel capitolo 19 abbiamo davvero fatto un viaggio:

Rileggi il capitolo 19

Ci tenevo a condividere questo momento perché è stato importante per noi. La nostra prima tappa in America e il mio primo vero diario di viaggio. 

Lo tengo ben stretta a me, quel taccuino, cui riservo da sempre un posto speciale: sul comodino da parte al letto, insieme ai miei libri preferiti che mi piace sfogliare la sera prima di andare a letto quando sono stanca e non ho voglia di concedermi a letture nuove ma ad abbandonarmi a mondi già visti e che posso ogni volta ridisegnare.
Una sera dello scorso anno, quando ero a Parigi e avevo con me il taccuino, mi sono ritrovata a rileggere tutti i racconti di quell’estate a New York e da lì ho deciso di riscriverlo tutto a computer e farlo diventare uno dei capitoli di questo libro.

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Perché proprio questo viaggio ho deciso di trascrivere e non quello della nostra amata Los Angeles? Anzitutto, perché è stato il primo viaggio annotato su quel taccuino. E poi perché a febbraio 2021, seduti su quel letto di ospedale, parlando dei viaggi che abbiamo fatto in tutti questi anni insieme, Ste mi ha detto con voce calma ma molto viva e convinta: “A settembre dovremmo proprio tornare a New York, così magari incontriamo Fran Lebowitz”. Quando me l’ha detto, ci ho creduto così tanto, ci ho davvero così tanto immaginato per le vie di quella città a settembre, che ho guardato subito i voli e cercato qualche hotel.
Chissà, magari un giorno tornerò, ripercorrerò quelle giornate e quei sogni, e sorriderò ripensando a quando un tempo siamo stati davvero felici.

Spero tu abbia potuto vedere, dalle parole di quel diario, la nostra felicità in quei giorni e sognarne una per te. Per facilitare l’immaginazione e darle ancora più forma, ti condivido alcune foto di quelle giornate che hai letto in questo capitolo:

Day One

A Battery Park, ho fatto una foto a Ste mentre fotografa qualcosa. Penso sia davvero bellissimo perché penso sia davvero lui dentro questo quadro senza cornici.

Day Two

A Brooklyn, Ste ha trovato un murales davvero bello. Gli ha fatto una foto e dice che vuole stamparla da mettere in studio.
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A Fulton Ferry facciamo una foto bellissima, dove lui mi bacia e io gli tengo il mento.

Day Three

Facciamo colazione da Joe (141 Waverly Place), uno di quei tipici e piccoli café nascosti con pochi tavoli fuori e il personale gentile.

Day Four

Questa serata credo la porterò dentro al petto per molto tempo. È solo un edificio. È solo una città. È solo uno skyline come tanti nella vita hai visto e vedrai. Eppure, lì, in cima a quella torre di mattoni infiniti, qualcosa si ferma dentro. Sarà il cielo che è trasparente, il cuore che si fa crescente, ma tutto è stato messo lì per farmi sentire tutto e non farmi dire niente.

Day Five

Sotto gli alberi di Washington Square Park, Ste mi prende il taccuino di viaggio e disegna a matita lo skyline, prendendo spunto da una foto fatta con l’iPhone la sera prima al tramonto dall’Empire.
Faccio una foto alle sue Stan Smith verdi che aveva appoggiato sulla scala fuori dalla finestra. Mi sembra il ritratto di queste giornate insieme in questa città: giovani, in cammino, liberi, molto desiderabili.

Day Six

Al MoMA, osservo Ste guardare da lontano e poi da vicino “Les Demoiselles d'Avignon” di Picasso e poi che si isola dalla gente adiacente e si affaccia a una grande vetrata oscurata a guardare chissà cosa. Mi colpisce sempre come, in una stanza piena di quadri, riesca a vedere arte oltre i normali confini e a essere sempre ai miei occhi una persona infinitamente interessata all’esperienza del bello. Lo fotografo da dietro senza che mi veda, mi connetto alla wi-fi del museo e posto la foto su Instagram.

Day Seven

Prima di rientrare a casa per la doccia e la serata, esaudiamo il desiderio di Ste: andare a farsi tagliare i capelli in un barber shop di Chelsea dove se li fa tagliare anche Nick Wooster. Tornati a casa si piace così tanto che mi chiede se posso fargli una foto seduto sulla scala antincendio e la carica subito come nuova foto profilo di Instagram e credo anche di Facebook.

Spero che questo capitolo, pubblicato all’inizio di questa nuova estate, ti abbia dato la spinta per andare alla ricerca di posti non tanto nuovi, quanto giusti per te:

Seduti sul prato a guardare le barchette nel lago ho chiesto a Ste perché gli piace viaggiare e lui mi ha detto: “La maggior parte delle persone ama viaggiare perché vuole scappare, soffocate dalla loro realtà. Io amo viaggiare perché riesco a immaginarci oltre i nostri limiti che poi posso riportare dentro la nostra realtà. Nel viaggio è come se mi vedessi chiaramente.”

La canzone di questa settimana è pensata per Ste, come lui a volte si sognava e come io ancora lo immagino spesso: libero, che cammina per le vie della New York degli anni ’70 sulle note della musica di quei tempi. Chissà se ci torneremo a New York a settembre. Voglio immaginarlo. Riesci a immaginarci?

Che sia un estate ricca di visioni personali ed evasioni oltre i tuoi limiti.
Goditi ogni pagina del tuo diario.
Ci vediamo martedì con nuovi racconti e nuove realtà.

With love, Charlotte


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