Ndr: Capitolo 18
Hello, Lover.
È stato un lungo viaggio quello di martedì scorso:
Un viaggio che non avrei mai pensato di fare in vita mia, oltre il tempo, al di là dello spazio. Eppure…
Ovunque si può viaggiare quando il cuore è pronto.
Se leggi By Your Side da un po’, sai che i capitoli non seguono un ordine cronologico lineare, e che ogni racconto va a sé e viaggia dentro la mia storia insieme a Ste. Ma mi sembrava importante unire i puntini e regalarti questo capitolo 18 per farti leggere cosa è successo dopo il capitolo 17, che è stato un momento importante della nostra relazione. Per dargli ancora più forma e per farti sentire tutta la potenza e l’intensità dell’amore che arriva a chi sa ascoltare per davvero.
È mattina molto presto. Fine novembre. Ieri sera è successo qualcosa di strano, che non riesco a capire ancora. Una telefonata oltre il mio mondo. Mi trema la gola mentre deglutisco e ci ripenso. Concentrati, Charlotte. Ci puoi arrivare. L’evoluzione è possibile solo attraverso l’amore. Almeno, la tua. La tua unica via di sopravvivenza.
Tutto, in quella notte e in quel giorno successivo, è arrivato perché doveva arrivare e perché io ero semplicemente lì, pronta ad accogliere questi episodi che mi hanno dato molte risposte.
Spesso in questi mesi, dentro al buco nero che è diventata la mia mente, mi sono trovata a chiedermi dove fosse Ste, che ne è di lui ora, a volte piango pensando che lui possa dimenticare, altre urlo temendo che possa stare male. Non sono mai arrivata a darmi una vera risposta. Ma quell’episodio, quel messaggio arrivato in quell’esatto momento, quella concatenazione di momenti, sentimenti, avvenimenti, anche se non mi ha dato la risposta a quelle domande, che mai davvero avrò, ha tolto un po’ di nebbia mettendo un po’ di luce dentro: la consapevolezza che lui in qualche modo ancora esiste, e vuole farmelo sapere.
La mia terapeuta direbbe che questa scatola è un pensiero magico che serve a sopravvivere, a cui ci aggrappiamo, ma che non sono la vera realtà. Forse. Ma l’amore? Che ne è dell’amore? Solo l’amore serve per vivere. Ci credo troppo. L’amore è tangibile. L’amore è quantificabile, è la chiave del tutto. Di ogni teoria.
“Eri a Parigi, su un ponte, sulla Senna immagino. Avevi in mano una torta con delle candeline, e avevi un sorriso bellissimo. Ad un certo punto tira una folata di vento, che porta con sé petali di fiori, ti avvolge, spegne le candeline della torta.”
No, questo sogno non è una magia. Non è frutto del mio spirito di sopravvivenza. Questo sogno è un segno. È quanto di più reale abbia mai vissuto in questi ultimi mesi. Mi accende, mi infuria nella notte contro il morire della luce. Io, io che non sento più niente dentro di me, riesco a sentire chiaramente questa presenza. E mi sentivo impazzire per sentirla così forte solo io. La risposta era lì, ma non avevo modo di vederla. Ma ora ho la prova che la senti anche tu. Mi senti anche tu.
È stato difficile per me mettere insieme i pezzi di questi episodi, processarli, accettarli, farli entrare dentro di me e poi regalarli a te come prova che l’amore più puro travalica ogni idea, ogni preconcetto, ogni credo, ogni legge fisica. Poi, il film Interstellar ha reso tutto più chiaro. Mi ha dato la traccia, come una guida nel buio, mi ha fornito degli strumenti preziosi per permettermi di scrivere questo capitolo.
E molti sono i riferimenti a questo film davvero pazzesco. Ci sono addirittura parole e frasi che era necessario che io usassi per raccontare la mia storia:
C’è lo scetticismo della gente che non sa vedere
Ci sono tutti i riferimenti scientifici alla galassia, il buco nero, il tesseratto, il moto ondoso, la teoria del tutto
C’è la speranza di chi ci crede e continua a lottare oltre la vita per dimostrare che ha ragione, che quello che ha sentito è vero
C’è la poesia di Dylan Thomas (Non andartene docile in quella buona notte, i vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno; infuria, infuria, contro il morire della luce)
C’è il riferimento all’amore quantificabile, l’amore tangibile
C’è la frase finale con la promessa di tornare
C’è il riferimento finale che l’amore è l’unica cosa di cui dovremmo fidarci
Esco sul terrazzo, prendo la piccola torta che ho comprato apposta oggi, dopo l’intervento in radio. Accendo una candelina e dopo aver guardato il cielo scuro dentro le stelle, soffio.
“Tornerai? Torneremo ogni notte sotto le stelle di agosto”. Me lo ha detto una volta.
Mentre mangio la torta seduta sul gradino del terrazzo e la Dotty raccoglie le sue briciole, mi vedo da fuori. Come dissociata anche io dal mio tempo. Esterna al mio spazio. E mi vedo chiaramente. Lì, che cerco di bucare il buco nero. Di vedere oltre la nebbia di stelle. Ma la risposta, alla fine non è lontana, non viaggia ad anni luce da me, lontana dal mio sole. Trascende sì il tempo e lo spazio, ma è sempre lì, da parte a me. Dentro di me. E non mi lascerà mai. Mai il mio cielo. Mai la galassia infinita del mio cuore.Tanti auguri, Amore mio.
Mi fido di tutto questo. E so che tornerai da me. Torneremo io e te.
Questo per dire che è davvero tutto sotto i nostri occhi se impariamo davvero a guardare. Se ci fermiamo davvero ad ascoltare. Se creiamo un contatto, una connessione con le nostre parti più reali.
E se una cosa Ste me l’ha insegnata su questa terra è che, quello che vediamo non è solo quello che circonda il nostro occhio, c’è molto di più se ci fermiamo davvero a osservare, se andiamo oltre il limite razionale dello sguardo, se spostiamo il limite e guardiamo con il cuore, e lui lo sapeva fare. E ora so, ho la pura sensazione, che questo vale anche per la vita successiva.
Ti lascio con queste riflessioni. Non semplici, lo so, ma ogni tanto obbligate.
Spero che la canzone della settimana ti aiuterà a guardare più in là. A sentire di più, oltre la barriera del suono e del visibile:
And I'd give up forever to touch you
'Cause I know that you feel me somehow
You're the closest to heaven that I'll ever be
And I don't want to go home right now
And all I can taste is this moment
And all I can breathe is your life
And sooner or later it's over
I just don't wanna miss you tonight
And I don't want the world to see me
'Cause I don't think that they'd understand
When everything's made to be broken
I just want you to know who I am
E tu, ci credi nell’Interstellar?
Ci vediamo martedì con il capitolo 19. Chissà dove viaggeremo. Solo chi ha un abbonamento a pagamento lo scoprirà:
With love, Charlotte
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