“Ognuno sta solo
sul cuore della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.”
(Salvatore Quasimodo, Ed è subito sera)
R:R:R: Aggiornamenti di quarantena
Ciao Dear,
Ti scrivo da una notte di mezza primavera. Ste si è addormentato poco fa sul divano mentre guardava un documentario su Disney+, la Dotty è lì vicino a lui come sempre, e io ho acceso la mia solita candela traballante per provare creare movimenti dentro questo nuovo mondo lento e fermo. Lo senti anche tu che è immobile? Tutto mi sembra plastico. Impenetrabile. I sentimenti li sento pesanti, sparse gocce di mercurio che non se ne vanno. Ma non farmi divagare subito per le strade dei miei pensieri, se no mi perdo e vado a sbattere prima di iniziare.
Da dove iniziare oggi? È tanto che non ti scrivo. E tante cose sono non successe dentro questo niente che la vita in quarantena.
Parto dal chiederti come stai, onde evitare di arrivare alla fine di questa lettera senza neanche avertelo scritto. Cosa che mi spiacerebbe. Perché ti penso molto e spero molto e davvero che tu e tutta la tua famiglia stiate bene. L’altro giorno ho scritto un articolo sull’importanza di questa domanda abusata ma sottovalutata. Ci pensi mai, quando te lo chiedono e poi rispondi? Intendo, come stai? Davvero. Dimmelo, ti prego, se ne hai voglia o forza o desiderio.
Io sto che mi sento sospesa, circondata da bianchi silenzi. Aria muta intorno a me. Eppure, tutto è caos ovunque, no? Le giornate trascorrono come se non esistessero neanche. Si rintoccano e si rincorrono, ma lente, spente. Ste ha sempre la fortuna di poter uscire di casa con la scusa di andare in studio, poco lontano da casa. Esce la mattina dopo colazione, si preoccupa di avere sempre la certificazione aggiornata dentro lo zaino nero e sale sulla sua Jeep grigia e poi torna per pranzo. Il pomeriggio stiamo spesso insieme. Io lavoro in soppalco, dove ho messo una scrivania con qualche libro che ora è il mio di studio dentro la cabina armadio e lui resta di sotto a fare call con gli AirPods e pensare nuovi progetti. A volte mi accorgo di non sopportarlo, tutto questo tempo insieme non capisco cosa voglia dire. Altre volte, sento di non capire come faccio ad amarlo così tanto. Sentimenti contrastanti. Ritrovo un equilibrio, un attimo di quiete, quando lo osservo pensare e creare. È incredibile la sua infinita capacità di pensare e creare anche quando è chiuso dentro la scatola di una stanza. È una cosa che gli invidio e gli ammiro sempre molto. Lo amo soprattutto per questo, quando guardo quei suoi due occhi che sembrano laghi gemelli e penso a cosa pensa e quasi mai indovino. Vive nei suoi mondi mutevoli mentre gli alberi e gli eventi restano fermi. Pensa che l'altro giorno se n’è venuto fuori con l’aprire un